ing. Giorgio Poggi¹, ing. Gabriele Brighenti¹, ing. Gerardo Masiello², ing. Francesco Del Viva², ing. Pietro Diamanti², ing. Antonio Navazio², ing. Giovanni Di Sciascio³.

¹ Politecnica Ingegneria ed Architettura Soc. Coop.
² SMStrutture Srl
³ Di Sciascio Srl

ABSTRACT:Il presente lavoro ha riguardato il miglioramento sismico di un edificio ospedaliero caratterizzato da diversi sistemi strutturali coesistenti, derivanti da modifiche subite nel corso degli anni, dal 1914, data di realizzazione della porzione originaria, passando per gli anni ’60-‘70, data di realizzazione di un significativo ampliamento. Trattasi del cosiddetto “Edificio 10” facente parte del complesso ospedaliero Cittadella San Rocco, in Corso della Giovecca, 192, nella città di Ferrara (FE).

Gli interventi subiti nel corso del tempo, dai più impattanti ai meno, da quelli reperiti da documentazione storica a quelli privi di tracciabilità, hanno condotto ad una configurazione strutturale molto variegata, le cui caratteristiche sono state accertate e comprese attraverso una campagna di indagini in sito, ed un confronto critico con risultanze sperimentali relative a corpi di fabbrica adiacenti e storicamente affini.

In particolare, sono presenti vari sistemi costruttivi, quali pareti in mattoni pieni a cassa-vuota con pilastri in c.a. di irrigidimento, generalmente posti ai lati delle aperture, cordoli di piano in c.a., murature a due teste in mattoni pieni, sistema di copertura in capriate lignee; ai fini sismici, si è reso inoltre necessario l’inserimento di nuove pareti in muratura in blocchi semipieni.

La versatilità e completezza del software di calcolo Straus7, e dell’annesso applicativo per analisi statiche non lineari EasyOver, hanno permesso di poter schematizzare il problema in maniera coerente con questa realtà, tenendo conto delle opportune rigidezze degli elementi e della mutua collaborazione fra diversi sistemi costruttivi. A tal riguardo, sono state adottate procedure di modellazione ad hoc, dall’impiego di elementi semplici di tipo beam, per schematizzare pilastri, travi e cordoli di piano, passando per elementi bidimensionali tipo plate per le rappresentazioni delle nuove pareti e delle pareti esistenti aggiunte nel tempo, fino all’impiego di sistemi più complessi realizzati dall’accoppiamento di elementi link ed elementi beam non lineari di tipo connection per la modellazione dei pannelli murari confinati risalenti all’epoca della costruzione.

1_Moedlelo FEM della struttura

Figura 1: Modello FEM della struttura

2_Schematizzazione del sistema pilastro-muratura

Figura 2: Schematizzazione del sistema pilastro – muratura

3_Elemento in muratura non armata - Geometria, carico e tensioni medie

Figura 3: Elemento in muratura non armata: condizioni di geometria e di carico e cerchio di Mohr delle tensioni medie